VIDEO E NARRATIVA

Questa pagina è dedicata alla raccolta di racconti e dei loro video
 

SAFFO

Introduzione dell'autore:
"
Saffo è un racconto scritto nel 2019. Successivamente nell'anno 2020 ho voluto realizzarne un video, in cui viene recitato l'intero racconto."


 

RACCONTO


SAFFO

di

Letizia Porcaro



È notte e Saffo si sveglia. Ripercorre le ultime immagini del sogno. Segue il lungo volo di un corvo che vira tra due costoni rocciosi schiariti dalla luce della luna. Sente il silenzio delle alture, e sente anche di trovarsi a mezz'aria come il corvo e di seguirne discretamente il volo.

Fa delle considerazioni sul significato del sogno. La prima impressione è negativa, poiché l'uccello è nero, possibile presagio di sventure, ma immediatamente il pensiero che la fluidità del volo la porterà a scoprire cose importanti, diventa una esaltante certezza positiva. È l'opportunità di osservare quel che succederà nel futuro prossimo. Il corvo è il suo spirito guida, la sta conducendo in un luogo. Un po' come accade durante le pratiche sciamaniche, in cui il proprio spirito viaggia verso luoghi dove sono depositate le risposte. E Saffo vuole delle risposte.

Bisogna cercarsi senza paura, cercare i mostri seppelliti nel nostro animo e provare ad ascoltarli. Ma Saffo teme che i mostri, al risveglio abbiano troppa fame e possano divorarla.

Si alza, si avvia a svuotare la vescica e ritorna nel suo letto. Si riaddormenta.

Sogna di entrare in una casa a lei sconosciuta. Di attraversare stanze vuote col pavimento ricoperto dall'intonaco che nel tempo si è staccato dal tetto. Ha la sensazione di parlare con le pareti scrostate, ingiallite. In una di queste stanze c'è un letto sprofondato nel pavimento, stecche di ferro arrugginito fuoriescono come scheletro dal materasso logorato e ammuffito. Saffo si ferma, si ferma a guardarlo. Ha la sensazione di averci dormito in un tempo felice.

Avanza nell'ultima stanza. C'è mia sorella che armeggia con cumuli di fogli sparsi su un tavolo, e lamenta che il suo progetto ha bisogno di più tempo, che non può più lavorarci. In fondo alla stanza, dalle macerie, esce un gatto nero con una testa tonda e grande, smisurata. Si ferma e si siede dando le spalle. La metà destra del capo e ricoperta da piccole escrescenze grigie come zecche avviluppate al collo fin sotto la nuca. Mia sorella dice che sono occhi. In quell'istante tutte le piccole palpebre si aprono e i minuscoli occhi fissano Saffo.

Saffo si risveglia, si alza. Questa volta va in cucina, ha sete, beve, poi ritorna nel suo letto e dopo alcuni minuti è nuovamente nelle profondità del sonno.

Sogna la sua amica, morta il mese precedente, la sogna come una farfalla, una grande falena notturna. Che entra in casa, svolazza da tutte le parti e crea scompiglio tra i gatti. Saffo la osserva senza forza. La falena le vola intorno e si ferma sullo specchio dove Saffo può riflettersi. Si vede bella, giovane e splendente. La falena le dice che quando è toccato a lei sono venuti a prenderla. Saffo si riguarda allo specchio e vede il tumore che se la sta divorando. Capisce perché è senza forze, perché barcolla quando cammina, perché non ha fame solamente sete. La parte necrotica sta raggiungendo la gola. Piange. Si sveglia, si alza, va a bere, torna e si rimette a dormire.


Ho sognato di comprare quattro carciofi neri, la signora me li porge e mi chiede se la gatta che ho in braccio ha il microchip, le rispondo che non lo so. Lei prende il lettore per riconoscere la merce e lo indirizza sulla gatta. E mentre sorride mi dice che la mia Saffo ha il microchip e non rischia di perdersi. Mi sveglio. Le cose importanti, mi viene da pensare, l'unica immagine che mi si è fissata nella mente è il gesto della donna che prende i carciofi e me li porge, come fossero fiori.

Ieri, ho portato Saffo dal veterinario. Oggi devo seppellirla. E allora nella notte tra la morte e la tumulazione, sogno di comprare fiori, fiori nutrienti, antiossidanti, importanti. Un po' per dirle...



Fine


 


Letizia Porcaro

*Il racconto è stato scritto nel 2019. Ultima stesura 2020.

©letiziaporcaro2020